Hackathon: esperienza
innovativa per gli studenti più giovani
Sei brillanti studenti delle due prime
della Sezione Chimica, Materiali e Biotecnologie (sezioni A e B) hanno
partecipato all'hackathon di Marano Lagunare, divisi in squadre; ecco i nomi
dei nostri studenti partecipanti: Massimo Bulfone, Alice Campolo, Giorgia
Aurora Maran (1^ CMB A); Francesco Moretti, Margherita Nogara, Giacomo Perusin
(1^ CMB B).
Il 30 aprile 2019 a Marano Lagunare, mentre
la suggestiva località si riempiva di persone (di ogni età) e di stand tematici
per la Giornata della Terra, un hackathon ha coinvolto studenti di molte scuole
della nostra Regione nella ricerca di soluzioni per una sfida su temi
ambientali. I partecipanti all'hackathon hanno avuto un tempo di lavoro che è
coinciso con la durata dell'evento, ovvero tutta la giornata, dalle 9.00 di
mattina fino alle 15.30. Le ultime ore sono state riservate alla presentazione
dei progetti ed alla loro valutazione. I partecipanti hanno illustrato i lavori
prodotti (con modalità che, per la sua somiglianza con la presentazione di una
idea di start-up, viene chiamata pitch) e una giuria ha valutato i lavori.
Oltre a far risaltare le esperienze delle
scuole e delle associazioni coinvolte, tali hackathon risultano particolarmente
proficui per i partecipanti in quanto danno loro la possibilità di imparare a
lavorare in team, di parlare in pubblico e aiutano a creare reti di contatti
con altre realtà, scuole, enti ed associazioni, come dimostrano le
testimonianze dei sei giovani protagonisti qui sotto fedelmente riportate:
Massimo Bulfone di 1^ CMB A, intervistato,
ritiene che "l'hackathon sia un progetto imprenditoriale altamente
formativo. Si tratta di un tipico approccio di problem solving: viene posto un
problema e viene richiesto di trovare una soluzione in gruppi, non
individualmente. E' necessario unire le forze. E' una sorta di sfida".
Dice ancora Massimo: "La gara dovrebbe svolgersi tecnicamente in 48 ore,
noi abbiamo dovuto fare tutto in poco meno di 6 ore. Quando gli organizzatori
ci hanno spiegato il progetto, all'inizio ci sembrava difficile o quasi
irrealizzabile in così poco tempo e per ragazzi giovani come noi. Nel mio
gruppo abbiamo pensato a una manifestazione che potesse coinvolgere tanti
ragazzi di scuole diverse e portarli a Marano per far conoscere loro la laguna,
divertendosi, con attività di fotografia, corse campestri, orienteering e
cucina con prodotti autoctoni. Abbiamo pensato di coinvolgere anche varie
associazioni. E' stata anche una bellissima occasione per conoscerci e
scambiarci idee. Quando ci siamo divisi alla fine della giornata, in fretta
perché ci attendevano gli altri compagni in corriera per il rientro a Udine, è
stato un po' triste perché tra di noi si era già formato un piccolo legame. E'
stato bellissimo, sono soddisfatto di quello che ho fatto".
Alice Campolo di 1^ CMB A: "Il mio
gruppo ha ideato la realizzazione di un video per far conoscere la laguna di
Marano e ha pensato di diffonderlo tramite social network in quanto questo è il
mezzo di comunicazione più immediato e attuale per noi giovani. Dal momento che
noi ragazzi siamo molto "incollati" al cellulare, ci siamo detti:
perché non sfruttare ciò per diffondere informazioni utili e costruttive.
Sappiamo bene che in rete ci sono anche molti rischi; ci piacerebbe fare
qualcosa a fin di bene. All'inizio eravamo spaventati, poi ci siamo divisi per
gruppi, abbiamo iniziato a socializzare, ci siamo resi conto che non era così
impossibile, è stato anche un modo per metterci alla prova, gli organizzatori
ci ricordavano spesso la scadenza del tempo. Sono soddisfatta, è stata una
bellissima esperienza".
Giorgia Aurora Maran di 1^ CMB A: "Nel
nostro gruppo non è stato facile perché tutti avevamo idee diverse e non
riuscivamo a metterci d'accordo sulla scelta dell'idea da sviluppare. Poi,
mentre si discuteva, parlando delle nostre attitudini, abbiamo scoperto che una
ragazza era appassionata di pianoforte, uno di fotografia, uno di arte ed io
suono diversi strumenti (violoncello, basso elettrico e chitarra), così abbiamo
deciso di proporre un concorso a cui potrebbero partecipare gruppi di ragazzi o
anche persone singole, al fine di rappresentare la laguna di Marano in modo
artistico, con canzoni, video, fotografie, disegni, poesie... La nostra idea,
oltre a sensibilizzare e a divulgare informazioni, dovrebbe servire anche ad
aiutare i giovani artisti ad emergere nel loro campo". Giorgia sottolinea
in modo critico che "all'inizio il nostro gruppo ha perso molto tempo
perché non riuscivamo a metterci d'accordo, a selezionare l'idea migliore. Poi,
accantonato per un attimo il progetto, parlando un po' di noi, delle nostre
attitudini e passioni, è nata finalmente l'idea. Questa esperienza mi è
piaciuta tantissimo, se dovesse ricapitare la rifarei, è anche una buonissima
occasione per conoscere persone nuove".
Margherita Nogara e Giacomo Perusin di 1^
CMB B raccontano di essere capitati insieme nello stesso gruppo e dicono:
"Il nostro obiettivo era quello di far conoscere alle persone Marano
Lagunare e il rischio di inquinamento per questa località. Abbiamo prodotto un
cartellone. Eravamo tutti un po' agitati perché dovevamo presentare il lavoro a
una giuria di sei persone in tempo e il tempo che avevamo a disposizione era
davvero poco per un progetto così impegnativo". Giacomo sottolinea che si
è trattato di "una attività molto interessante, che richiede abilità
specifiche, collaborazione all'interno del gruppo, e proprio perché i tempi
sono stringenti, è richiesta soprattutto abilità nel gestire il tempo. Sono
stato contento di partecipare. E' stato molto bello conoscere persone diverse
con le quali sia io che Margherita abbiamo mantenuto i contatti anche dopo
l'attività". Margherita aggiunge: "E' stata avvincente come attività
perché spingeva al limite delle capacità. Anch'io sono stata contenta di aver
partecipato. Se mi si ripresentasse l'occasione, lo rifarei".
Mentre Francesco Moretti, sempre di 1^ CMB
B, ricordando la sua esperienza, dice: "All'inizio è stato un po'
difficile comunicare tra noi perché nel mio gruppo eravamo tutti introversi, un
po' timidi caratterialmente, ma poi siamo riusciti a trovare un'idea che
piacesse a tutti. Mi sono divertito moltissmo, ho conosciuto anche tanta gente
nuova".
Diversi ragazzi hanno sottolineato che
"stare davanti alla giuria (composta da sei membri) ci ha dato la
sensazione di fare qualcosa di molto importante. In quei momenti ci è sembrato
di avere un ruolo molto importante nella società, di essere proprio noi al
centro dell'interesse, non ai margini".
Concludiamo con le parole di Giorgia:
"Questa esperienza mi ha offerto degli insegnamenti che per me resteranno
per sempre un punto fermo, per il futuro, anche in ambito lavorativo. Un po' di
giorni dopo l'evento del 30 aprile a Marano Lagunare, mio papà, siccome stava
organizzando un progetto in collaborazione con una associazione, si è rivolto a
me per confrontarsi; lì ho capito che a Marano grazie all'hackathon avevo fatto
qualcosa di veramente utile, che non avevo perso il mio tempo".
A. Di Vora
Giornata mondiale della terra - Marano Lagunare 30 aprile 2019 |
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